18 Dicembre. Giornata Internazionale del Migrante

E’ dal 2000 che è stata istituita la Giornata Internazionale del Migrante il 18 dicembre. Una giornata per promuovere azioni contro il razzismo e contro lo sfruttamento dei migranti.

Si celebra in tutto il mondo per ricordare l’approvazione nel 1990 della Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle Loro Famiglie, un testo di novantatre articoli che riconosce la particolare condizione di vulnerabilità dei lavoratori migranti e promuove condizioni di lavoro e di vita dignitose e legittime.

Una celebrazione importante considerando gli impressionanti numeri registrati fino ad oggi nel 2021 che dichiarano in modo crudo oltre 1100 morti o dispersi nel Mediterraneo centrale, quasi 18.500 dal 2014 a oggi.

Numeri impressionanti a cui la politica migratoria dei paesi di arrivo coinvolti e dell’UE che dice di voler trovare rimedio senza poi realizzare in concreto nulla di significativo.

La Convenzione del 1990 venne redatta dopo un lungo lavoro in seguito ad un incidente stradale nel quale persero la vita numerosi lavoratori del Mali che erano alla ricerca di migliori condizioni di vita, propone ancora oggi la necessità di riflettere sul fenomeno migratorio e sulle tematiche ad esso legate. I novantatre articoli ogni anno continuano a riconfermarsi come guida per tutti i paesi che vogliono elaborare policy nazionali integrate basate sul rispetto dei diritti umani, sul contrasto alla discriminazione e ad ogni forma di sfruttamento.

La Convenzione riconosce la specifica situazione di vulnerabilità dei lavoratori migranti e promuove condizioni di lavoro e di vita dignitose e legittime. Fornisce, inoltre, una guida per l’elaborazione di politiche nazionali in materia di migrazione basate sul rispetto dei diritti umani e propone una serie di disposizioni per combattere gli abusi e lo sfruttamento dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie nel corso del processo migratorio. Lo scopo è quello di prevenire lo sfruttamento e mettere fine ai movimenti clandestini o illegali, stabilendo le condizioni minime di riconoscimento e accettazione del migrante a livello universale.

Ricordiamo come il contributo lavorativo degli immigrati sia ormai indispensabile, nella struttura del nostro mercato del lavoro, per cui non è realisticamente immaginabile un futuro senza queste nuove risorse venute da lontano. Le persone migranti, purtroppo, sono spesso sfruttate da famiglie ed aziende attraverso il fenomeno del lavoro in nero, discriminate per la loro provenienza e vittime di pregiudizi e stereotipi tanto da divenire oggi il simbolo della violazione dei diritti umani.

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